Nei paesi del Mediterraneo, l’acqua per uso domestico rappresenta una piccola parte del consumo di acqua – la maggior parte è utilizzata per l’irrigazione – ma richiede la migliore qualità e la sua domanda è in continua crescita, in parallelo al miglioramento dello stile di vita e all’aumento della popolazione nelle zone urbane. Inoltre, i reflui urbani sono ancora la principale causa di inquinamento di fiumi e acque sotterranee, anche se trattate prima di essere scaricate. Il consumo di acqua potabile pro-capite può essere drasticamente ridotto utilizzando risorse idriche non convenzionali (Non-Conventional Water, NCW) per scopi non potabili: le acque grigie (e acqua piovana se disponibile) possono essere utilizzate per l’irrigazione e per loscarico dei WC, ma richiedono la realizzazione di sistemi di trattamento decentrato, al servizio di uno o pochi edifici. NAWAMED “Nature Based Solutions for Domestic Water Reuse in MediterraneanCountries” mira a modificare la prassi di gestione dell’acqua in aree urbane attraverso tecnologie di trattamento innovative, sostenibili e a basso costo, applicabili in modo decentrato, per sostituire l’uso di acqua potabile con risorse idriche non convenzionali.
PARTNER:
Capofila – Provincia di Latina – Italia
IRIDRA – Italia
SVI.MED. Centro EuroMediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile – Italia
Centre for Water Research and Technologies – Tunisia
University of Jordan – Jordan
Energy and Water Agency – Malta
American University of Beirut – Lebanon
Partner Associati:
Municipality of Tunis – Tunisia
Municipality of Jerash – Jordan
comune di Ferla – Italia
Politecnico di Torino – Italia
Obiettivo
Promuovere l’applicazione di tecnologie e misure innovative, sostenibili, a basso costo per l’utilizzo di risorse idriche non convenzionali a fini domestici.
Che cosa sarà migliorato
Il progetto dimostrerà la fattibilità tecnica ed economica di soluzioni tecniche naturali e a basso costo, come le pareti verdi per trattare le risorse idriche non convenzionali nelle scuole, università, strutture pubbliche e in un campo profughi. Le acque reflue o le acque piovane recuperate saranno riutilizzate per scopi diversi, tra cui l’acqua di scarico dei servizi igienici e l’irrigazione e quindi il consumo di acqua potabile per uso domestico sarà minore.
Chi ne trarrà beneficio
– Proprietari/gestori degli 8 siti pilota
– 450 operatori (ad es. ingegneri, architetti, ecc.), imprese di costruzione, studenti universitari
– 50 referenti di enti locali e regionali
Risultati attesi
– 8 installazioni pilota in scala reale per il trattamento di acque grigie/acque piovane e riutilizzo, comprese pareti verdi (elementi verticali vegetati montati su superfici edilizie) e impianti di fitodepurazione per trattare i flussi da edifici pubblici, aree di parcheggio e un campo profughi
– Riduzione del 30% del consumo di acqua potabile nei siti pilota
– 9.000 m3/anno di acqua non convenzionale da riutilizzare a livello urbano/domestico
– 15 visite tecniche ai siti pilota
– 10 seminari di formazione organizzati per il personale tecnico e i decisori politici
– 1 Documento politico a livello Mediterraneo inteso a promuovere l’inclusione nei quadri politici nazionali della gestione della domanda idrica e delle misure non convenzionali in materia di risorse idriche.